Intelligence, Paolo Messa: l’intelligence è collegata con l’interesse nazionale”. Mario Caligiuri: l’intelligenza artificiale priorità dell’intelligence. Le sintesi delle lezioni inaugurali del Master dell’Università della Calabria.

Rende (3.12.2018) – “L’attività dell’intelligence è direttamente collegata con l’interesse nazionale” con questa affermazione il Direttore del Centro Studi Americani Paolo Messa ha introdotto la sua lezione “Intelligence e giornalismo” tenuta al Master in intelligence dell’Università della Calabria, presentato dal Direttore Mario pCaligiuri. Ha poi proseguito sostenendo che “l’interesse nazionale si realizza anche dal punto di vista economico e quindi affiancando le imprese nazionali, in Italia e nel mondo. Questo comportamento è proprio di tutti gli Stati”. Si è poi soffermato su alcuni episodi come gli omicidi del ricercatore Giulio Regeni in Egitto e del giornalista Jamal Kashoggi nel consolato dell’Arabia Saudita a Istanbul, evidenziando i comportamenti differenti dei vari Paesi e come questi incidano direttamente potenziando o indebolendo gli interessi nazionali. In tale quadro, ha messo in luce le azioni di influenza dell’opinione pubblica che orientano di conseguenza le scelte di alcune classi politiche nazionali. Messa ha citato alcune precise vicende, come l’eliminazione o l’arresto di oppositori interni in determinati Paesi come in Russia e in Turchia, vengano diversamente percepite dai cittadini, interrogandosi sulle motivazioni. Ha poi illustrato la necessità di tutelare le infrastrutture critiche, come le reti elettriche e del gas, oppure delle telecomunicazioni, non solo attraverso la proprietà ma anche attraverso le tecnologie utilizzate. A questo riguardo, ha fatto riferimento alla penetrazione della Cina nella nostra economia: dalle tecnologie di Huawei alle infrastrutture energetiche, dall’interesse verso nodi strategici come i porti a società italiane a società ad alto contenuto di innovazione. Messa ha poi concluso dicendo che occorre sviluppare la cultura dell’intelligence e degli interessi nazionali sia ai vertici politici, economici e scientifici del nostro Paese. In tale contesto, va considerata la centralità dell’informazione che è il luogo principale dello scontro che quindi va compreso e presidiato con la massima attenzione per le innegabili conseguenze che comporta. L’altra lezione inaugurale è stata tenuta dal Direttore del Master Mario Caligiuri, che ha introdotto il tema dell’intelligence nella sua natura culturale. In particolare, si è soffermato sul significato di questa disciplina, essenziale per comprendere la realtà e che viene utilizzata da cittadini, imprese e Stati. Caligiuri ha infatti collegato l’intelligence con l’importanza di una corretta percezione della realtà attraverso la conoscenza delle parole e la capacità di selezionare le informazioni rilevanti. A proposito ha citato lo storico israeliano Yuval Noah Harari: “Oggi il vero potere è sapere quali informazioni ignorare”. “Bisogna utilizzare l’intelligence per legittima difesa – ha detto – poiché occorre essere consapevoli che oggi viviamo nella società della disinformazione permanente e intenzionale. Il dibattito odierno sulle fake news, peraltro ricondotto nell’ambito delle polemiche politiche, non coglie affatto, secondo me, la dimensione e le distorsioni complessive del sistema mediatico che producono la costante manipolazione della realtà”. Caligiuri ha poi inquadrato l’intelligence nell’ambito della ricostruzione storica e dell’interpretazione filosofica, citando numerosi esempi dalla Bibbia alla guerra fredda e confrontando le varie scuole di pensiero, da Thomas Hobbes ad Immanuel Kant. Dopo aver illustrato il funzionamento dell’intelligence e la sua organizzazione, Caligiuri ha infine concluso illustrando i luoghi comuni che descrivono la funzione dell’intelligence, ipotizzando il suo nuovo ruolo nella società digitale, dove si registra non solo una radicale mutazione antropologica ma anche una profonda trasformazione degli Stati e dei rapporti di potere tra pubblico e privato. Sullo sfondo emerge l’avvento dell’intelligenza artificiale che rappresenta il discrimine tra due diverse fasi nella storia dell’umanità e che quindi dovrebbe essere interesse prioritario delle attività di intelligence. Le successive lezioni riguarderanno la storia dell’intelligence e stanno tenute sabato 15 dicembre 2018 presso l’aula “Caldora” dalle 8.30 alle 12.30 da Virgilio Ilari, dell’Università “Cattolica” di Milano, e da Livio Zerbini, dell’Università di Ferrara.

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About the author: Giuseppe Naccarato